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Come ogni anno, nella tradizionale conferenza stampa di Ferragosto, il Viminale ha presentato il dossier sulla sicurezza del 2018 comprensivo dei dati su furti e rapine in Italia, perpetrati ai danni di abitazioni private, attività commerciali e strutture pubbliche negli ultimi 12 mesi.

Seppure i furti e le rapine sono leggermente in calo, restano comunque allarmanti i numeri che emergono dal Dossier del Viminale: le rapine passano da 31.904 a 28.390, il 12,3% in meno, mentre i furti da 1.302.636 a 1.189.499, segnando un 9,5% in meno. I dati parlano chiaro, seppure la cultura della sicurezza inizia ad essere un argomento sempre più diffuso, resta ancora molto alta la percentuale di persone che non ritengono indispensabile pensare ad un sistema di sicurezza per la propria casa o attività.

Mentre le banche o le attività tipicamente a rischio, come le stazioni carburanti e le gioiellerie, sanno di doversi attrezzare per la difesa dei propri ambienti, i piccoli commercianti e i privati spesso rimandano il problema fino al verificarsi di atti criminosi. Eppure negli anni si sono moltiplicati i prodotti e le tipologie di sistemi di difesa da poter utilizzare in ambito domestico e residenziale, così come nei negozi e nelle piccole attività, basti pensare all’evoluzione degli impianti di allarme o di certe tecnologie all’avanguardia come i nebbiogeni.

Spesso però, c’è scarsa comunicazione o conoscenza sulla questione dei mezzi di difesa, soprattutto in ambito privato, dove la cassaforte è ancora un prodotto utilizzato da pochi o ci si limita all’uso di cassette di sicurezza da capitolato molto poco sicure.

 

Come strutturare un corretto sistema di sicurezza?

Per valutare se un progetto di sicurezza rispetta tutti gli criteri necessari, in Conforti utilizziamo una rappresentazione visiva chiamata Piramide della Sicurezza.

Alla base della piramide c’è la Sicurezza Fisica, per l’appunto composta dalle barriere fisiche, per esempio le porte blindate, i cancelli, le inferriate, le casseforti, gli armadi di sicurezza, i caveaux, etc.

Sulla fascia superiore si posiziona la Sicurezza Attiva che comprende i mezzi elettronici di protezione, l’impianto di allarme ne è il rappresentante più emblematico. Si definisce attiva perché compie un’azione, quella di avvisare le persone dedicate o le Forze dell’Ordine per l’intervento opportuno.

In terza posizione, troviamo la Sicurezza Organizzativa definita dall’insieme dei metodi e delle procedure prestabilite per rendere efficace un sistema di sicurezza. Ad esempio: inserire l’allarme prima di uscire di casa, chiudere sempre la cassaforte, e via dicendo.

Infine, al vertice della piramide resta il cosiddetto Rischio Residuo, ovvero quel piccolo margine che rimane pur avendo adottato tutte le misure precauzionali e che potrà essere coperto da un adeguato contratto assicurativo.